Band: In Tormentata Quiete
Disco: Cromagia
Disco: Cromagia
Genere: Blackened Avant-garde Metal
Anno: 2014
A distanza di cinque anni dal loro
ultimo lavoro, tornano finalmente gli In Tormentata Quiete, band
bolognese che da sempre si è distinta nella scena metal italiana per
il suo approccio originale. Cromagia non fa altro che rafforzare
questa convinzione, sebbene l'evoluzione della band sia tangibile, e
questo disco si distacchi in parte dai precedenti due album: da
Teatroelementale vengono ripresi e accentuati i momenti progressive,
pur inseriti in un contesto fortemente melodico e meno estremo. La
tecnica dell'intreccio delle tre voci (che prevedono voce maschile
pulita, voce in screaming e voce femminile), da sempre marchio di
fabbrica dei nostri, viene ulteriormente sviluppata in questo nuovo
capitolo targato ITQ, e contribuisce ad alimentare il carattere
prettamente avant-garde della band, sfruttando suoni più caldi e
avvolgenti grazie anche a una produzione impeccabile. Rispetto ai due
dischi precedenti bisogna oltretutto far notare l'inserimento di
nuove influenze: ne è un esempio la chitarra dal sapore post-rock
presente in “Verde”, oltre a una crescente attenzione verso
l'elemento folk (un chiaro esempio lo trovate ne “La carezza del
giallo”), pure presente nei vecchi lavori. Trova inoltre un
discreto spazio il violino, strumento assente nelle precedenti
release, che conferisce un ulteriore apporto melodico al disco,
risultando perfettamente inserito nelle trame di Cromagia. Merita
inoltre un approfondimento a sé il concept, che suggerisce una
visione sinestetica delle emozioni umane: obiettivo raggiunto in
pieno, dal momento che a ogni colore viene assegnata un'atmosfera
adeguata. Si va infatti dalla vivacità del giallo all'oscurità
fascinosa del nero (a proposito, splendido il basso iniziale ne “La
visione del nero”), dalla leggerezza del verde alla magia
misteriosa del blu, passando per l'energia del rosso. Si tratta
dunque di un disco molto completo, anche se inevitabilmente meno
estremo dei precedenti: ciò non inficia assolutamente la qualità
del disco, il quale risulta essere meno immediato e più ragionato.
Insomma, non parliamo di un ascolto “usa e getta”, ma il disco in
questione va ascoltato e capito nella sua interezza per essere
apprezzato a dovere. Cromagia testimonia, come detto in apertura di
recensione, la crescita e la metamorfosi della band, che, un po' come
i norvegesi Arcturus, è partita da un black metal sinfonico per poi
giungere a lidi progressive, senza però rinunciare completamente
all'aspetto estremo degli esordi. In rete si legge spesso di una loro
assonanza a gruppi del calibro di Solefald, Ulver e Devil Doll: io
farei anche i nomi di realtà come gli emergenti australiani Ne
Obliviscaris, e del progetto solista di Ihsahn, cantante degli
Emperor, anche se la direzione presa dagli In Tormentata Quiete vira
verso soluzioni stilistiche differenti. In conclusione, Cromagia è
il disco dell'esame di maturità degli ITQ, che lo superano a pieni
voti e si confermano una realtà importante nell'ambiente metal
italiano: se è indubbio che l'anima più marcatamente black della
band ne esce ridimensionata, un orecchio avvezzo anche a sonorità
meno estreme non può permettersi di ignorare questa preziosa gemma
underground.
Tracklist:
1 – Blu
1 – Blu
2 – Il profumo del blu
3 – Rosso
4 – Il sapore del rosso
5 – Verde
6 – Il sussurro del verde
7 – Giallo
8 – La carezza del giallo
9 – Nero
10 – La visione del nero
11 – InVento
Il disco dell'anno ad opera della band del secolo.
RispondiEliminaE non c'è altro da dire.